Delle reti neanche troppo virtuali

Molti sapranno che, oltre ad avere una “penna facile” (o meglio: una tastiera facile), faccio parte dell’equipe che gestisce la comunicazione in internet della mia Congregazione. In particolare, mi occupo di Social, e così, smanetto in Twitter, Facebook, Instagram, Telegram… e presto spero di poter sviluppare la piattaforma Linkedin.

Sembra un lavoro molto virtuale, ma devo dire che nell’ultimo anno sono entrata in contatto con gente molto bella, in tutti i sensi: la prima, è stata Maria Letizia. Ho iniziata a seguirla su Telegram, e lei mi ha risposto entusiasta, ringraziandomi, e poi, nella mia visita in Italia, ci siamo pure incontrate e mi da dritte molto importanti.

Il cerchio si allarga, ed ecco che incontro anche Marta, Barbara e Francesca. Le quattro sono donne professioniste nella comunicazione in Internet. Ma pensate che sia una cosa tanto virtuale e molto volatile?

Tutto dipende da noi, perché le piattaforme digitali sono un mezzo, e noi decidiamo come usarlo. Io ho scoperto delle persone impegnate, serie, appassionate del loro lavoro. Ogni tanto mi danno una mano citando i nostri canali, per renderci un po’ più visibili.

Maria Letizia mi ha insegnato a ringraziare quando qualcuno inizia a seguirci, e non pensate sia un dettaglio: cambia lo stile, umanizza i contatti e… toglie un po’ dell’autoreferenzialità, per cui godiamo dei follower, e forse li usiamo, per sentirci bene con numeri in crescita, senza contare l’altro come persona.

Ogni tanto, quando ci sentiamo, scambiamo anche qualche idea ed esperienza della vita quotidiana, così come si fa tra donne…

Ed è così che il mondo virtuale si fa sempre più umano e concreto, tessendo relazioni positive e genuine. I mezzi di comunicazione sono mezzi. Come li uso dipende da me.

Lascia un commento