Non c’è ombra di dubbio che una Quaresima così, non l’abbiamo mai vissuta. Praticamente quasi tutti i paesi cristiani sono entrati in Quarantena all’inizio o quasi di questo tempo forte, e siamo stati invitati a un digiuno un po’ diverso: digiuno di Messa e di comunione, di preghiere comunitarie, ritiri. Tutto sospeso e tutto… virtualizzato.
Non sto in questa occasione a parlare del Coronavirus: mi hanno chiesto un articolo sulla situazione di Bolivia, che troverete qui.
Oggi voglio riflettere e soffermarmi su questa Quaresima così strana, eppure così vera: quante persone hanno dato la vita in questo tempo: dal famoso prete che cede il suo respiratore a una persona più giovane, a medici e infermieri che si sono ammalati, oppure che stanno letteralmente dando la vita con il loro generoso servizio. Non è questo che dice Gesù? Non c’è amore più grande che dare la vita… Un’emergenza in Quaresima che ha portato molte persone a dare il meglio di sè, alle volte fino a dare la vita, non è forse la Quaresima più vera che ci è capitata?
Quaresima: tempo di conversione. C’è una conversione di cui la Chiesa parla ultimamente: la conversione ecologica. Tutti costretti in casa, ed ecco che la Madre Terra respira un po’. Si è calcolato che in Cochabamba, la città più inquinata di Bolivia, la contaminazione dell’aria è scesa dell’ 80%!
Quaresima: tempo di tentazione. Ma quale tentazione stiamo vivendo? Pensare che Dio ci ha castigato con il Coronavirus per i nostri peccati. E’ una reazione molto naturale, di fronte alla malattia. Ci si domanda: “Perché a me? Cosa ho fatto di male?”. Ma la nostra fede ci porta a dire, con San Paolo, che il foglio con la nostra condanna è stato appeso alla croce. Non c’è castigo, non c’è condanna. E davanti alla minaccia o al dolore, l’idea del castigo si affaccia solo come una tentazione, non come realtà. E alle tentazioni si può rispondere dicendo loro: “NO!”
E dopo una Quaresima così vera, la Pasqua non potrà che essere vera, molto vera. Purtroppo, non potremmo cantare la gioia della Resurrezione nella notte del Sabato Santo. Non potremo accendere le nostre candele dal Cero Pasquale e ripercorrere la Storia della Salvezza. Anche la Pasqua, sarà ancora un tempo “strano”, “diverso”. Ma per conseguenza logica sarà una Pasqua vera: di risurrezione, di vita nuova. Forse che questo virus non ci ha cambiato? Io sono sicura di sì, e so che Dio farà sbocciare una cosa nuova, una vita nuova in ciascuno di noi.
BUON TRIDUO PASQUALE E BUONA PASQUA DI RISURREZIONE!