Una storia scritta a metà

Epifanio è uno degli uomini più anziani di Vilacaya. Alto e snello, sempre curioso e informato su tutto, tanto che le persone lo chiamavano “Thanta radio” ossia radio vecchia, un soprannome che ho scoperto non da molto che mi ha fatto sorridere, ma che lo rappresenta bene (come quasi tutti i soprannomi che dà la gente, buona osservatrice). Ma la sua curiosità è non solo pettegolezzo, anche vivacità intellettuale che gli fa amare la lettura e la ricerca.

Forse farà sorridere, ma un suo amico che vive in La Paz, quando viene a Vilacaya gli porta giornali da leggere: le notizie sono già un po’ passate, ma gli approfondimenti no. E lo si capisce perché in Vilacaya si può accedere al giornale radio e alla TV, ma opinioni, riflessioni e analisi, queste si trovano solo sui quotidiani, che nel paese non arrivano.

Ho intervistato Epifanio due volte per le mie ricerche di antropologia: per il lavoro di etnostoria e per quello di storia orale. Nella prima occasione mi aveva chiesto aiuto per poter scrivere la storia del Collegio Landini di Vilacaya, nella cui fondazione lui era stato protagonista insieme ad altre persone, e che già erano morte.

Si sentiva in lui l’urgenza di mettere per iscritto la storia del Landini, in vista dei 50 anni di vita dell’istituzione educativa: ho accettato, prendendo due piccioni con una fava: fare i miei lavori dell’Università e in un secondo tempo integrare il materiale per avere in mano un modesto scritto di storia e ricordi dei primi anni del Collegio.

Epifanio mi ha sempre impressionato, perché ha una memoria di ferro: ricorda nomi e cognomi, avvenimenti e date con una precisione altissima: ti può raccontare un evento molte volte, con i dati perfettamente combacianti. Così è stato per la vicenda dell’apertura del Collegio, che è arrivato come un dono inaspettato a Vilacaya, ma che ha comportato molto lavoro in poco tempo: le Scuole di Cristo hanno offerto la possibilità di aprire una scuola secondaria nel paese, ma gli adulti dovevano “raccogliere” una trentina di studenti in meno di un mese, in un’epoca in cui studiare dopo le medie non era così comune.

Epifanio è stato una delle autorità originarie che a piedi, in bicicletta, in auto ha visitato famiglie e comunità per convincere giovani e genitori a iscriversi alle scuole superiori. I suoi ricordi sono vivi e ti catapulta in quei tempi (anni Settanta del XX secolo) come una macchina del tempo.

Un’altra caratteristica notevole di quest’uomo, vicino agli ottant’anni (età considerabile nella nostra zona) è un intuito speciale per la ricerca storica: senza preparazione, ma con una grande passione, ha iniziato a ricercare negli archivi, a intervistare persone, e tassello dopo tassello, ricostruire la storia dell’educazione in Vilacaya dagli anni Cinquanta in poi.

Ma la storia è rimasta scritta a metà: Epifanio è morto il giorno dell’ Epifania (coincidenza?). Subito ho pensato all’urgenza che quest’uomo sentiva per scrivere la storia del Collegio: con lui se ne è andato l’ultimo testimone diretto delle origini del Landini. Ho trascritti nel computer i suoi ricordi, e spero di poter scrivere qualcosa, che rimanga come ricordo della storia del Collegio, che è poi una storia di persone e di vite che si intrecciano.

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