Una diga di speranza

Siamo arrivate nella regione di Tañavillque nel 2016, quando si iniziava un progetto di costruzione di una diga per l’irrigazione. Di per sé, il progetto consisteva in una “costellazione” di dighe che avrebbero servito i contadini di varie comunità della zona.

Mi ricordo che c’erano molta speranza ed entusiasmo per questo progetto: infatti, la mancanza di una rete di irrigazione artificiale rendeva le condizioni dei contadini assai precarie, perché la stagione delle piogge non era mai abbastanza lunga, e non iniziava al tempo sperato, con la conseguenza che i raccolti scarseggiavano in maniera preoccupante.

Di fianco alla scuola di Tañavillque erano stati costruiti due rustici ambienti per i lavoratori: una menza con cucina e un dormitorio. I camion andavano e venivano verso il luogo dei lavori.

Un anno, due, tre… il progetto non veniva portato a termine. Ad un certo punto pareva che i lavori sarebbero stati sospesi con un nulla di fatto: l’impresa tardava, l’amministrazione pubblica non pagava… le cause del disastro erano addossate a una, poi all’altra. Ma grazie a Dio, i lavori sono continuati, e terminati a fine 2021. Solo quest’anno, però, la rete di distribuzione dell’acqua ha iniziato a funzionare.

Gabriel ci ha detto che tra i contadini è un po’ difficile organizzarsi, che la struttura funziona, ma manca un coordinamento, ancora. Anche Benito più o meno mi ha detto la stessa cosa, però, quando gli chiesto: “Allora, funziona il sistema di irrigazione?” i suoi occhi si sono illuminati di speranza. Lui, che ha lottato tanto per avere questa risorsa idrica, ora nel suo sguardo si riflette, come se fosse lo specchio d’acqua della diga, la speranza.

“Adesso possiamo ogni 6 giorni irrigare. Lì dove non c’è irrigazione, anche quest’anno il mais non è cresciuto, ma dove arriva l’acqua… E già possiamo iniziare a seminare in agosto o settembre, adesso!”

Con il cambio climatico è ormai quasi impossibile coltivare affidandosi solo alle piogge. E sebbene ai miei occhi il progetto del sistema di dighe mi sembrasse un poco grandioso e poco realista, ammetto adesso che il sogno dei contadini della zona, in particolare di alcuni leaders, ha visto bene e lontano, per garantire il futuro di molte famiglie.

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