Un sorriso di ricordo

Devo ammetterlo, non ho mai dovuto lasciare un’ Italia tanto acciaccata come adesso. Sequele del covid, nei corpi e nei cuori. Persone che non ci sono più. Lo spettro della guerra con tutte le conseguenze pratiche del caso.

Ma voglio portarmi dietro un ricordo, il ricordo di un sorriso. Sempre quello, fin dall’infanzia.

Ho incontrato un compagno delle elementari, penso che dopo le medie non ci siamo più rivisti. Era un bambino un po’ difficile, secondo quanto ricordo dicevano gli adulti. Era orfano di papà, e la mamma e i nonni materni facevano di tutto per farlo crescere. Io mi sono quasi sempre trovata bene con lui. Aveva un bel sorriso, limpido. Sapeva sorridere molto con gli occhi. Ho il ricordo di una gita della Parrocchia, nella quale eravamo seduti vicini, e parlavamo sereni.

Alle medie non eravamo più compagni di scuola, e poi non so se ha continuato a studiare: io mi sono imbarcata con gli studi del Liceo e non l’ho più visto.

Ritrovarlo dopo più di trent’anni, molto cambiato (da bambino a uomo!), ma con lo stesso sorriso, mi ha colmato il cuore di gioia.

Il mio amico di infanzia ha trovato una strada in salita fin da piccolo, ma ora è un uomo con un lavoro rispettabile e lo sguardo sereno, una persona affabile e molto gentile. Quel sorriso che lo distingueva da piccolo non si è spento, anzi, forse è stata la piccola luce che lo ha condotto ad essere una brava persona oggi.

Mi porto dietro il ricordo di questo sorriso, come la speranza che, anche in questi tempi in salita, possiamo farcela, tutti insieme. E’ il mio augurio per ciascuno di voi.

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