Un Dio che si mischia

Domani è Giovedì Santo, e guardando al grande Mistero Pasquale di Gesù che si dona nel pane e nel vino, vorrei farvi arrivare i miei auguri di Pasqua.

L’Evangelista Luca racconta che Gesù chiede a Pietro e Giovanni di preparare la Cena della Pasqua. E’ in quella cena, la più famosa e importante della storia, che Gesù ci dona l’Eucaristia, ossia: il memoriale del suo dono totale. E’ stato l’atto d’amore più grande, ma Dio non lo compie “in purezza”, nella sua imperturbabile divinità. Dio non fa cadere dal Cielo l’Eucaristia. Gesù, il Signore, chiede a due uomini di preparare la Cena. Questo è lo stile di Dio. Il nostro è un Dio che si mischia, non rimane nella sua Essenza pura. E’ un Dio che si meticcia, nell’Incarnazione. E’ un Dio incarnato che dona se stesso e mette nel Pane e nel Vino tutto il suo dono.

L’Eucaristia rinnova e rivive l’Ultima Cena e continua a ripetere lo stile di Dio: si serve delle mani di un uomo, il sacerdote, per continuare a dire: “Prendete, questo è il mio corpo”. Si serve di pane e vino, prodotti umani, per essere realmente presente in mezzo a noi.

Luca dice che Gesù esclama: “Quanto ho desiderato vivere questa Pasqua con voi!” Ma ci penso ogni tanto? Che Gesù muore dalla voglia di vivere la Pasqua con me? Questo Dio meticcio che apre il suo cuore e mostra il suo infinito desiderio di condividere con me la Pasqua?

Davvero, ogni anno è una grazia rivivere il Mistero Pasquale, e scoprirne un pezzetto in più, che da senso alla mia vita e fa crescere la mia relazione con il Signore.

Ti lascio un canto bellissimo che, commosso, ricorda quanto Gesù, il Dio meticcio che si mischia con la nostra umanità, ama te, me, noi tutti.

Buona Pasqua, alla scoperta del desiderio d’amore del Signore.

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