Sacramento non è documento

Continuo la riflessione a voce alta iniziata la settimana scorsa, e questa volta riprendiamo il discorso della Chiesa, che siamo noi, ma anche del contesto sociale della Bolivia.

Dovete sapere che solo cinquant’anni fa – anno più anno meno – si è istituita l’anagrafe come servizio statale. Prima questo compito era lasciato agli archivi parrocchiali, dove il certificato del Battesimo valeva come certificato di nascita. Anche se ormai le generazioni viventi, in buona parte hanno un’iscrizione all’anagrafe, è ancora permesso sostituire il documento di nascita con il certificato di Battesimo, e le Parrocchie hanno la propria rendita, perché facendo pagare il foglio che la gente chiede, ha un’entrata, alle volte significativa.

C’è poi un piccolo escamotage che fa la gente che – per fare più in fretta e spendere un po’ meno – dice di aver perso il documento anagrafico e ricorre all’archivio parrocchiale per ottenere il documento richiesto.

Un’altra cosa che succede in Bolivia, è che a volte si richiedono anche i certificati di altri sacramenti per poter ricevere un lavoro, per esempio un professore che vuole entrare in una scuola cattolica, deve presentare il documento del Battesimo e della Cresima in carta stampata e timbrata dal parroco. E – finita la sequenza – se una coppia vuole sposarsi deve presentare gli stessi due documenti come “requisito”, come documenti necessari da presentare, e così negli anni pari – preferiti per il matrimonio – centinaia di coppie adulte si preparano alla Cresima…

Il Sacramento non è un documento, ma alle volte sembra proprio così. Molte volte si parla di Chiesa Sacramentalista, che si limita a erogare sacramenti come servizi, ma la stessa gente cerca la Chiesa solo per ottenere documenti, come una piccola prassi liturgica chiamata in gergo sacramento…

Mi chiedo se un giorno – con la sistematizzazione dell’ anagrafe, che già ha fatto passi da giganti – la gente non cercherà più la Parrocchia per il sacramento come un documento, che ne sarà della nostra pastorale? Certamente, sarà un cambio grande… certamente, sarà una purificazione… certamente, se non si è fatto prima, sarà anche il tempo di riflettere sul significato di un cammino di catechesi che realmente faccia fare una esperienza viva di incontro con Gesù. Ma questo è un tema che interessa ogni luogo e ogni tempo del nostro cammino di Chiesa.

E per finire… una considerazione. Le persone vengono alla Parrocchia e fanno la stessa domanda che pongono negli uffici: “Quali sono i requisiti per ricevere il Sacramento?”. Negli uffici diranno: “devi portare la fotocopia della tua carta d’identità, il documento in carta bollata,…. etc….”. E nella Parrocchia? LA STESSA COSA! E con tanto di listino prezzi. Eh sì: sacramento non è documento, però… la Chiesa – che siamo noi – facciamo la stessa cosa…

 

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