Ogni anno, due volte all’anno, andiamo in Argentina per assemblee, riunioni e molta, molta fraternità con le nostre sorelle che vivono in quel paese. E’ un tempo aspettato e desiderato, e anche molto goduto. E così, lo ammetto, quando finisce questo tempo, costa un po’ ritornare a Vilacaya, anche se è un sentimento passeggero e molto superficiale, come “le nubi del mattino che si dissolvono con il sole”, come dice la Bibbia.
Basta arrivare a Villazón e percorrere valli e monti con il pulmino, che già il cuore si sintonizza con la nostra missione, che è la nostra casa. Quest’anno, poi, ho sentito molto intenso il ritrovare la nostra gente. I primi a bussare alla porta di casa il sabato mattina sono i nostri “nipotini”, Gabriel e Abram: con loro facciamo colazione e ci mettiamo d’accordo per una sessione di film al nostro computer nel pomeriggio.
Arrivate il venerdì sera alle 22,30, la mattina seguente mi accingo a partire per il mercato e… la batteria della jeep è totalmente morta. Che fare? Ormai è tardi, tutti si sono recati a Tres Cruces, ma la carta Juan si può sempre giocare: busso alla sua porta ed ecco: le sue bimbe si scaraventano sopra di me, quasi cado, ma solo barcollo e le abbraccio con tanto amore. Sono le mie bimbe! E sono cresciute così tanto!!! Grazie a Dio Juan è in casa, e grazie a Dio che è un tuttologo: elettricista, meccanico, idraulico… cosa non sa fare quest’uomo? E lo sa fare bene. Anche se la batteria è morta e sepolta, con l’aiuto della batteria di Vladimir riusciamo a mettere in moto la jeep ed arrivo a Tres Cruces. Parcheggio strategicamente vicino al mio meccanico: mossa corretta, perché di nuovo non si accende. Fine della storia: devo cambiare la batteria, e ne trovo una per miracolo, ma la trovo. Insomma: il ritorno a Vilacaya con un po’ di avventura, ha veramente sapore di casa!

Nel frattempo, in tutte le correrie per risolvere il problema dell’auto, incontro tanta gente, così felice di vedermi. Ma proprio felice! Cosa che si ripete la domenica quando invitiamo la gente alla celebrazione della Parola (il padre è in Santa Cruz per il congresso missionario americano) con i tocchi delle campane. Arriva Luis preoccupato e mi dice: “Ma il padre ci aveva detto che non c’era Messa questa domenica, non so chi verrà”. “Non importa” rispondo “condividiamo la preghiera e la Parola di Dio con chi c’è” e alla fine c’è più gente del solito!
Durante la condivisione della Parola ci scambiamo i saluti, le notizie, e ci diciamo reciprocamente: “Mi siete mancati”. Non è una frase scontata, anche se in America Latina si usa molto, molto di più che in Italia. E’ la verità. Incontri che mi hanno dato tanta energia per continuare a dare tutto per loro, per la mia gente. Il cuore batte con la speranza di una seconda parte dell’anno colma di traguardi raggiunti, Parola annunciata e condivisa, abbracci e affetto ai piccoli, e parole di consolazione per gli afflitti. Con l’aiuto di Dio.