Profumo di nuovo

Non lo sentite anche voi questo profumo di nuovo? Certo, non è così scontato percepirlo.

Non è forte come l’odore plasticoso di un auto nuova, e nemmeno avvolgente come il profumo del pane appena sfornato, che produce acquolina in bocca a cento metri di distanza dal forno del panettiere.

Eppure c’è: è l’anno nuovo che inizia. Potremmo pensare che è pura convenzione, quella di celebrare (o non) capodanno. In effetti, per altri calendari le date non corrispondono al primo gennaio. Ma la ciclicità del tempo è una percezione molto saggia di ogni cultura, anche di quelle che hanno una concezione lineare del tempo (come la cristiana/europea): c’è sempre un ambito in cui il tempo che passa è percepito come un cerchio, una ruota, che ritorna di nuovo ad un punto zero e riparte (scusate il dettaglio: nella sopracitata cultura cristiana/europea si recupera la ciclicità del tempo nel calendario festivo e nella liturgia, sacra e profana, delle feste, incluso il capodanno).

E’ come una nuova chance, una possibilità di iniziare di nuovo, con la speranza che sia meglio, sempre meglio. Che possiamo lasciare dietro gli errori e dolori dell’anno vecchio e lanciarci nel nuovo che ci regalerà il futuro. Il tempo, ogni giorno che passa, è un regalo che Dio ha preparato per te, per me, fin dall’eternità. Anche questo 2023.

Che sia colmo del profumo dell’amore fraterno, della solidarietà, della pace. Che la fragranza del pane condiviso e dell’amicizia ci avvolga. Che ciascuno possa trovare la strada del bene e della felicità che Dio gli ha preparato fin dall’eternità.

BUON 2023 A TUTTI E TUTTE!

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