E’ iniziato martedì, con un vento gelato che veniva dalla cordigliera di Potosì, e verso sera è iniziata la pioggia. E’ tanto strano… siamo nella stagione secca! Durante la notte i rovesci erano anche forti e abbastanza persistenti.
La mattina, verso le 06.30, quando le temperature sono scese, la pioggia si è trasformata in neve. Cadeva silenziosa, asciutta. In poco tempo una coltre fine ha imbiancato tutte le cose.
E’ veramente un’immagine inusuale, e penso lo sia per la maggioranza delle persone in Vilacaya: erano 50 anni che arrivava una nevicata.
Il freddo è intenso, mi dispiace per i ragazzi che non hanno vestiti pesanti e girano con scarpette leggere o con i sandali. Per questo, pensando a loro, sospendiamo l’incontro di catechesi in Villanueva, perché i ragazzi devono camminare da Sunchu Pampa e Molino Pampa. Pensiamo nei loro piedi congelati.
Non so che pensare: è una cosa buona o no questa neve insolita?
“Nella mia cultura si dice che sotto la neve cresce bene il grano…” Dico a Zia Atanasia.
“Si, anche per noi è buon segno la neve: ci sarà raccolto abbondante”.
E’ quello che volevo sentire… Speriamo che sia l’anno buono per la nostra gente!
Intanto, le grondaie cantano generose, incanalando la neve che si trasforma in acqua: riempo tutti i contenitori che trovo, e sono soddisfatta.
Alle 14.00 già non c’è un fiocco di neve. Continua nuvoloso, e poi arriva un vento forte e congelante che penetra fino alle ossa. Finalmente il venerdì ritorna un sole timido, ma un po’ confortante.
Vi lascio un po’ di foto: la neve ha il suo lato poetico, e le fotografie sanno comunicarlo…