Missione è cosa ordinaria

Lo ammetto: dopo aver sentito la genuina chiamata del Signore, ed avergli detto sì alla consacrazione missionaria, la mia immaginazione ha iniziato presto a volare, e mi vedevo con la Bibbia in mano, predicando la Parola di Dio in varie lingue, attorniata da persone… Un’immagine abbastanza da superstar, insomma… L’Ego ci sguazza nella vita missionaria, che offre sempre dei posti d’onore e le luci puntate, i palcoscenici e molto protagonismo… almeno nelle mire più o meno coscienti dei missionari.

In realtà, la missione si costruisce giorno dopo giorno, ed è fatta di cose semplici: di bambini che si vedono crescere, di ragazzi che finiscono la scuola e se ne vanno… Di capelli bianchi che spuntano, e di semi di lattuga che germogliano. Di compiti da fare con i bambini, e di pulizie di casa… Del “cosa faccio da mangiare oggi?” e della chiacchierata per strada con una mamma.

Nessun eroismo, e molta quotidianità. Ma il segreto ce lo aveva già insegnato il Beato Giuseppe Allamano: “Non puntate a fare cose straordinarie: queste possono capitare, forse, una volta nella vita. Il segreto è fare le cose ordinarie straordinariamente”.

L’essere straordinario nell’ordinario, facendo bene tutte le cose, era il suo stile di vita e di servizio, e ce lo ha lasciato come una preziosa eredità. Vorrei imparare da lui…

E’ vero, mi piace l’ordinarietà della vita, la quotidianità, ma chiedo al Beato Allamano di aiutarmi a non scadere nella banalità, e ricordarmi sempre di dare tutto e bene, in ogni istante. E’ il mio augurio per tutti i missionari e missionarie in questo mese dedicato alle missioni.

 

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