Mio figlio rosmarino

Quando siamo arrivate a Vilacaya, nel centro dei bambini c’erano due enormi rosmarini. Suor Gabriella ha chiesto di poter tagliare un ramo un po’ vecchio per poterlo piantare. Lo abbiamo messo nell’acqua, sperando uscissero le radici. “Non sempre si riesce…” diceva lei. Ma le radici sono uscite e dopo qualche settimana era pronto per esser piantato.

Anche noi eravamo in cerca di nuove radici da poter affondare nella realtà che il Signore ci aveva donato: era tutto nuovo in quel tempo, ma c’era molta, moltissima voglia di voler affondare le nostre radici in quella terra che, da subito, ci è sembrata molto fertile per la nostra missione. E per il desiderio, e per la grazia di Dio, le radici sono spuntate….

“Mettiamolo in un posto ben soleggiato, e vicino a una parete: al rosmarino piacciono le pareti…” ho detto a Gabriella, ricordando il grande rosmarino di casa mia, quando ero piccola: e così abbiamo fatto: lo abbiamo piantato vicino a una parete, e all’inizio ero molto ansiosa di vedere se attecchiva: si! Lo chiamavo: “Mio figlio”. E mio figlio cresceva. Anche se non sempre si riesce a creare una nuova pianta di rosmarino, questa volta ce l’abbiamo fatta.

Anche nel nostro cuore c’era una pianta nuova che voleva attecchire: il sogno di una comunità dalle porte e i cuori aperti. Non era così scontato che avvenisse, ma è fiorita, attecchita. Poco per volta, con le intemperie della vita. Ma eccola qui, la nuova piantina/comunità dell’Istituto…

un nido in mezzo al rosmarino!

Con il tempo mio figlio rosmarino è cresciuto, cresciuto… la gente viene a chiedere dei rametti, perché il rosmarino ha tanti effetti terapeutici: un bagno in acqua calda e rosmarino ha dei risultati molto buoni, e messo nelle creme lenisce dolori muscolari, artitre, perché è una pianta “calda”.

Anche la comunità sognata, dalle porte e i cuori aperti, è cresciuta in accoglienza: a qualsiasi ora del giorno e della notte apriamo la porta a chi bussa. Alle volte sono persone con le lacrime agli occhi che vogliono lenire il loro dolore raccontando i propri problemi o cercando soluzioni. Non è facile aiutare, ma si può sempre lenire il dolore con uno sguardo empatico e un gesto d’affetto…

L’altro giorno, cercando rametti per fare la crema con Herculano (vedi post Naturalmente naturale) una sorpresa grandissima! In mezzo ai rami centrali un uccello ha fatto il suo piccolo nido! Bellissimo, perfettamente rotondo! Nascosto tra i rami in modo che per trovarlo bisogna cercarlo distrincandosi nei tanti rami. E non parliamo delle api, che sempre vengono a cercare il nettare dai suoi piccoli fiori, ma tenaci: quando tutto è secco, l’unico fiore e l’unico profumo è quello del mio figlio rosmarino…

Che la nostra comunità possa essere casa. Che coloro che vi giungono, possano trovare il suo nido. Che le nostre braccia siano forti da poter sostenere la vita di chi ci incontra…

comunità di Vilacaya 2019

 

Lascia un commento