Un anno speciale in tutti i sensi, il 2021. Continuo con la retrospettiva dell’anno scorso, che giorno dopo giorno diventa passato e storia… Ed oggi vi racconto due episodi di difficoltà, inediti, due salite parecchio ripide che abbiamo dovute percorrere: il contagio da covid e un incidente stradale.
A fine giugno alcune sorelle della comunità hanno iniziato ad avere i sintomi di un raffreddore, che poi sono un po’ aumentati, nel mentre ci siamo contagiate tutte. Come buon campione dei vari sintomi che può provocare il covid, avevamo due asintomatiche (o quasi) due con sintomi lievi e due con sintomi moderati.
Proprio in quelle settimane in Vilacaya non c’era nè il medico, nè l’infermiera, ma abbiamo avuto un’ assistenza generosa di una suora infermiera in Potosí che ci ha fatto subito avere tutte le medicine necessarie (e ci ha salvate) e un’amica che ci ha portato medicine, saturimetro, e altre cose dalla città.
L’esperienza ci ha dimostrato che nei momenti di maggiore bisogno appariva – come dal nulla – un aiuto. E’ successo tante volte, in particolare quando una sorella aveva una saturazione molto bassa, e aveva bisogno di ossigeno. In un paese in cui l’ossigeno è scarso e tante persone sono morte per la sua mancanza, e per di più in una zona di campagna isolata, era veramente difficile capire come ottenerlo. Però in meno di un giorno lo abbiamo ricevuto, con una catena di aiuti grande, di tanti, numerosi e generosi tasselli. Ma poi… come farlo funzionare? Anche lì, è arrivato un dottore da un’altra comunità, che lo ha messo in funzione la stessa sera, ristabilendo presto i valori normali di ossigeno.
E che dire della gente, che è venuta a portarci medicine naturali, che hanno realmente contribuito al nostro benessere? I ragazzi di Uvila sono andati a cercare Wira-Wira, un’erba ottima per malattie respiratorie. Il miele selvatico puro di Casiano, il liquido (orribile da bere!) di Ana Maria… Insomma, una salita ripida, con le conseguenze trascinate nei mesi successivi, ma una salita in compagnia di tante persone che ci vogliono bene.
A novembre abbiamo avuto anche un tamponamento molto forte, nel quale grazie a Dio nessuna si è rotta, solo qualche ammaccatura. La jeep è rimasta in officina per due mesi, e speriamo ce la consegnino presto. Stavamo pregando il Rosario quando c’è stata la collisione, mentre superavo un dosso a bassa velocità. Lì, su quella salita, c’era la Madonna che ci ha salvate e ci ha accompagnate in tutta l’avventura successiva. Infatti, il giorno dopo Muriel e Nadia dovevano partire per l’Argentina alle 4 del mattino, e l’incidente è avvenuto il tardo pomeriggio precedente. Dovevamo accompagnarle con la jeep, ma grazie a Dio un angelo (e ce n’erano altri disponibili per farlo) le ha portate.
Insomma, che dire? Potremmo lamentarci per queste salite, e magari alle volte lo facciamo. Ma soprattutto c’è da ringraziare per tutto il bene che abbiamo ricevuto, per tanti samaritani e samaritane che si sono fermati per soccorrerci.