Le anime del cammino

E’ successo all’inizio di giugno ed è stato impressionante: in una settimana ci sono stati due incidenti di pullman che, dopo una notte di viaggio, arrivavano a Potosì, qualche kilometro prima della città. Uno si è schiantato contro la montagna, l’altro è caduto in un precipizio. Morti, feriti gravi… insomma, una tragedia. E’ impressionante perché capita spesso di viaggiare, e veramente uno ringrazia il buon Dio della protezione che riceve, perché non è affatto scontato ritornare a casa. Un po’ con questo timore, pochi giorni dopo l’ultimo incidente, sono partita per l’Argentina, intraprendendo 3 giorni di viaggio in pullman, ma grazie a Dio, è andato tutto bene.

La cosa interessante che ho scoperto da poco, e che poi ho collegato ad altri episodi, è che la gente ha iniziato a mettere nelle intenzioni della Messa “Per le anime del cammino”, cioè per le vittime della strada, detto in termini più italiani. E così, il giorno di San Pietro, quando tradizionalmente la gente fa dire molte messe per i defunti, pensando che nel giorno della festa del portiere del Cielo, tutti entrano facilmente in Paradiso, molta gente ha messo anche questa intenzione per le anime del cammino.

il super pullman che mi ha portato da Buenos Aires alla Bolivia (1000 km circa)

Mi sono venuti in mente vari pensieri, e il primo è un ricordo: sulla strada che da Potosì va a Sucre, a circa 10 km dalla città, c’è una lapide sempre coperta di fiori ed altri oggetti/alimenti/bottiglie lasciate dalla gente. E’ il luogo dove è morta in un incidente una volontaria straniera. La gente la pregava dopo la sua morte, ed tteneva grazie. Ecco un piccolo Santuario secondo la spiritualità della mia gente! Forse per lo stesso motivo la gente prega alle anime del cammino, o forse no…

Mi ricordo anche dell’incidente che ha subito il nostro primo parroco, il quale si è salvato per miracolo da un grave incidente, senza molte ferite. Un Yatiri – sacerdote tradizionale – gli ha detto che si è salvato perché le anime dei Defunti lo hanno aiutato. E lui constatava, mentre ce lo diceva, che era vero: lui pregava spesso per i defunti.

Forse si mettono intenzioni per le anime del cammino perché si pensa che attraggano altre morti: infatti, in una settimana due incidenti mortali… In ogni caso, il mondo dei defunti è una realtà molto presente nella vita della nostra gente, una relazione quasi costante, fatta di legami positivi e anche di un po’ di timore, per il contatto con una sfera, un mondo diverso.

Fatto sta, che mi sono lasciata contagiare volentieri, e quando passo con la macchina vicino al cimitero di Salitral, prego sempre un “Eterno riposo” per le anime dei defunti lì seppelliti. E spero, e sento che queste anime mi aiuteranno.

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