Quando il primo annuncio del Vangelo è dove non lo pensi
Ci sono alle volte idee peregrine che echeggiano nella mia testa, del tipo: “Ma che ci sto a ffa’ in Bolivia dove tutti sono cristiani, e il mio Istituto è per il primo annuncio del Vangelo?” Che sarà anche un’idea peregrina, ma è una domanda legittima…
E poi, queste idee si diradano dolcemente e anche sorprendentemente quando constato che alle volte siamo al primo annuncio del Vangelo, come già vi raccontavo qui (Il primo annuncio del Natale). Oggi vi racconto di un’altra “prima”: una prima volta di una cosa che, per chi ha vissuto sempre in un contesto ecclesiale, può apparire veramente impensabile.
Tañavillque, di nuovo… ve l’ho raccontato tante volte… è una comunità che sa sempre stupire. (per chi non la conosce, può leggere qui e anche qui). Ritorniamo quando, già finite le piogge, si può arrivare senza problemi, anche se con la strada sterrata in cattive condizioni.
Come sempre, ci accolgono calorosamente le mamme del “Centro de Madres”, i ragazzi e anche i professori della scuola. Il maestro Bonifacio, vecchio compagno di avventure, ci fa una domanda a bruciapelo, inaspettata: “Hermanitas, si potrebbe fare la Prima Comunione, qui in Tañavillque?”. “Certo, se voi maestri vi impegnate nella preparazione, noi possiamo darvi il materiale e venire ogni tanto per il catechismo”. Rimaniamo che i prof parleranno ai genitori e che il martedì 22 maggio verremo per lanciare la preparazione alla Prima Comunione.
L’appuntamento è alle 09.00, e arriviamo puntuali come un orologio svizzero. Notiamo che ci sono vari adulti, e infatti ci stanno aspettando. Sono i genitori dei ragazzi che vogliono incontrarsi con noi vedere come concretizzare il percorso. Già questa è una grande novità: generalmente, sono i ragazzi che decidono di fare la Prima Comunione, e i genitori nemmeno vengono alla celebrazione. Anche se alcune sorelle vorrebbero fare riunioni con mamme e papà per renderli partecipi del cammino intrapreso dai figli, in realtà non si è mai potuto fare.
E poi, dalle domande che sorgono dagli adulti, si capisce che sanno veramente poco di che si tratta: forse è realmente la prima Prima Comunione di questa comunità, e lo posso immaginare facilmente: non c’è una cappella, come non esiste nella maggior parte delle comunità della zona. L’ultima volta che è andato il sacerdote è nel 2016, e poi… solo noi suore, invitate dalle autorità. Quando facciamo la celebrazione della Parola, si percepisce che non sono abituati alla liturgia, anche se sicuramente hanno sviluppato, come tutti i quechua, una spiritualità cristiana dai colori della cultura.
Se questo si vede negli adulti, non parliamo dei ragazzi, con i quali non abbiamo potuto, fino ad ora, fare un cammino consistente di evangelizzazione. Con questa situazione, e con molta voglia di avvicinare a Gesù i nostri piccoli, ci siamo incontrate una domenica pomeriggio con un gruppetto di dieci ragazzi e ragazze. All’inizio, bisogna trovare i mezzi di comunicazione del Vangelo che più toccano l’interesse e il gusto. Già abbiamo capito che i video non sono il loro forte… ma sembra che il disegno piace….
E così, passo a passo, continueremo il “nostro incontro con Gesù”, come dice il titolo dell’itinerario formativo. Per ora ci siamo incontrati solo una volta, ma dopo le vacanze invernali, a fine luglio siamo pronte per continuare l’avventura meravigliosa di far conoscere Gesù alla nostra gente. Sarà la prima Prima Comunione di Tañavillque.