Kutimunki!

E poi, da un giorno all’altro, i tuoi bambini diventano adulti, e sebbene puoi vedere una crescita graduale, ti sorprendono con alcuni atteggiamenti e scelte che ti fanno esclamare: “Sei proprio grande!”

Ci è successo con Maria: abbiamo visto che adesso ha un discorso più sciolto con noi, però ci ha sorprese con messaggio su Whatsapp: “Hermanita, Rosita, la mamma di Rodrigo, è ammalata. Ho tanto desiderio di andarla a visitare… non so se è bene questo…”

Le abbiamo risposto che sì, e che l’accompagneremo (Rosita vive abbastanza lontano). Ci mettiamo d’accordo per il giorno dopo, passiamo a prenderla e, lasciata la jeep sulla strada, ci incamminiamo per il sentiero che porta alla casa di Rosita.

La signora, cinquantenne, è visibilmente sofferente. Ci racconta che ha dolori in tutto il corpo, che è andata a Potosì per fare un’ecografia e che non le hanno trovato nulla… Ogni tanto le scendono lacrime, un po’ per il dolore fisico, un po’ per il dolore interiore…

Maria ha portato una tisana fatta da sua mamma: le offre una tazza a Rosita e le spiega come prepararla e berla, ogni giorno. Sua mamma, infatti, ha avuto problemi simili e con questa tisana, fatta di erbe locali, con rigoroso nome quechua, è guarita.

Maria ci aiuta con il quechua: Rosita parla con difficoltà lo spagnolo, e le diciamo che parli pure in quechua. Racconta pene fisiche e interiori, tanto comuni alle nostre donne… Fa fatica a stare con noi, perciò ce ne andiamo abbstanza in fretta, non senza aver pregato con lei e per lei. E ci ripete più volte: “Kutimunki!” “Tornate a visitarmi”.

Le assicuriamo che lo faremo. Alle volte il pensiero, la visita sono buone medicine… Nel mentre torniamo a casa con Maria, e progettiamo altre visite, stavolta anche con l’infermiera. E le chiediamo che, se sa di qualche altro malato, che ce lo dica. Detto, fatto: l’equipe della consolazione è formata!

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