Rafael è un uomo di Vilacaya che, fin dai primi tempi della nostra vita lì, ha incrociato le nostre vite: è muratore, a lui abbiamo chiesto di imbiancare le pareti di alcune stanze. E poi, in quegli anni, è stato ripetutamente eletto autorità originaria, e quindi gli incontri e la collaborazione sono stati costanti.
Il bello del vivere tanti anni nello stesso posto, ve l’ho già detto, è veder crescere i bambini, i giovani… accompagnare le famiglie nelle gioie e nei dolori della vita. E così, in questi quasi sei anni, la famiglia di Rafael ha visto nascere la prima nipotina, suo figlio minore è ormai un ragazzino bello e intelligente, la sua cara figlia ha finito l’altr’anno le superiori e sta lottando con tutte le sue forze per poter entrare all’Università…
Quest’anno sua moglie non è stata bene di salute, e ci ha precoccupate: l’abbiamo accompagnata a Potosì da un dottore amico, e sostenuto alcune spese mediche. Grazie a Dio, tutto si è risolto.
Insomma, dopo tanti anni, l’amicizia e l’affetto sono cresciuti, ed ecco che, a metà anno, bussano alla nostra porta: “Hermanitas, vogliamo sposarci“. Che gioia grande per noi! Già quattro anni fa (qui ci si sposa in anni pari, come potete leggere nell’articolo Anno pari, oggi sposi e anche in Oggi (domani, dopodomani) sposi) Rafael ci aveva fatto un pensierino…
Bisogna sapere che da noi è normale unirsi, convivere e formare famiglia senza un matrimonio formale, che viene solo dopo un po’ di anni. Solo che il matrimonio comporta rigorosamente una festa di tre giorni (vedi gli articoli indicati sopra) ciò significa molti soldi, che il più delle volte non ci sono, per cui… si rimanda anche tanti anni.
Rafael e sua moglie Emilia sono insieme da 25 anni, e sono già nonni di due bellissimi bambini. Con l’insistenza di un suo amico, finalmente si è convinto al grande passo: “Ma sarà una festa molto semplice, di solo un giorno, con un piatto povero”. L’ importante, insiste l’amico, è il Sacramento del matrimonio e la benedizione di Dio.
Si sposa un sabato pomeriggio, che promette pioggia. Arrivano presto in chiesa, e poco alla volta arriva praticamente tutta la gente di Vilacaya. E’ un matrimonio semplice, della nostra gente. Nel cortile della loro casa hanno costruito due pergolati con foglie di molle (leggi: molie).
La sposa è sotto un pergolato, lo sposo in quello di fronte. Lei attorniata dalle donne che la accompagnano, lui dagli uomini. Un gruppo di musici suona pezzi, mentre la gente arriva. Poi durante la cena mettono musica registrata.
Alla spicciolata arriva la gente, saluta e si congratula con coriandoli (qui si chiama mistura ed è il modo di fare gli auguri), quindi porge i regali. Di fianco, una persona annota scrupolosamente chi e che cosa ha regalato, secondo la tradizione (questa lista permette di poter rendere lo stesso regalo, o più grande, secondo la regola della reciprocità).
Il clima è sereno e tranquillo, e ci sentiamo proprio in mezzo ad amici. Incrociando le nostre vite, questa volta, nella gioia del matrimonio.