Il negozietto dei sogni

Lo so, ve ne ho già parlato tante volte, ma cosa farci, è sempre un orgoglio parlare delle proprie figlie… Specialmente quando sono testimone di un lungo cammino percorso, non senza difficoltà. Gilda, dopo 6 anni di accompagnamento ed aiuto economico, ha finito la scuola per industria tessile e si ritrova adesso con una mini laurea professionale.

L’altr’anno ci raccontava che le sue stesse insegnanti le dicevano: inizia da poco, nella tua stanza ti ritagli uno spazio dove lavori, aggiustando vestiti. Poco per volta ti ingrandisci fino ad avere il tuo negozio da sarta.

Ho iniziato a sognare con lei… che bello sarebbe comprare certe macchine, per esempio per fare ricami personalizzati su giacche e tute, come si usa fare! Oppure stampare nomi, numeri, su maglie da calciatori… Certo, ci vuole proprio un po’ di attrezzatura: e poi, manca la taglia e cuci, mentre la macchina da cucire c’è, e funziona bene. Lei aggiunge che avrebbe bisogno di un ferro da stiro. Ma certo! L’ immaginazione vola, mi vedo Gilda sorridente in un piccolo negozietto, colmo di rotoli di stoffa, fili e macchine da cucire.

Ma non stiamo sognando, anche se la mente corre avanti: adesso Gilda ha ricevuto il lavoro da custode della sua stessa scuola, è addetta alla pulizia, e durante le lezioni vende snack e bibite agli studenti. L’abbiamo aiutata con un gruzzolo iniziale per comprare le prime merci, ed ora gestisce da sola la piccola economia che le permette di vivere umilmente, ma autonomamente.

Eppure… negli ultimi mesi mi scrive: “Hermanita, mi manchi…”. Non può venire a trovarci perché lavora, e noi non abbiamo potuto visitarla perché siamo state mesi senza macchina. Anche a me manca la sua visita mensile: arrivava la domenica mattina con l’aguayo sulla spalla, di solito sudata (correndo per le montagne), portandoci prodotti della sua campagna, e raccontandoci i progressi del suo studio.

Meno male che c’è il Whatsapp per almeno salutarci… ma speriamo presto abbracciarci, mentre il sogno del negozietto rimane al calduccio nel cuore di entrambe.

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