Ed eccoci di ritorno a Uvila, dopo alcuni mesi di assenza. Ritroviamo i ragazzi cresciuti, sereni, ed anche facce nuove.
In un tempo di frequenti lamentele nelle scuole della zona che soffrono un sensibile calo degli alunni (che significa, con il tempo, perdita di posti di lavoro epr i professori e, nei casi pi} gravi, chiusura della scuola), Uvila ha avuto un aumento di iscritti.
Da diverse comunità del settore sono arrivati gli alunni di prima e seconda superiore, che risiedono nell’ “internado Beata Irene” dal lunedì al venerdì. I professori non esitano ad affermare: “E’ un miracolo della Beata Irene!”
Ma come Irene Nyaatha è arrivata a Uvila?
Facciamo qualche passo indietro: nel 2014, l’allora direttore della scuola, originario di Vilacaya, è venuto a trovarci e a chiederci materiale per preparare i ragazzi per la Prima Comunione. E’ stata l’occasione per conoscere questa realtà molto povera, a non molti km da Vilacaya, anche se la strada per arrivarci non è in ottime condizioni. Edmundo, ecco il nome del Direttore, era veramente preoccupato per la situazione dei suoi alunni: molti camminavano ore per arrivare a scuola, e con poco o niente nella pancia. Il suo sogno era di aprire un “internado” dove i ragazzi potessero risiedere da lunedì a venerdì, senza dover camminare tutti i giorni, e sfruttare al meglio il tempo per lo studio.
Poi Edmundo è andato in un’altra scuola (ogni tre anni si indice concorso per i direttori e quindi c’è abbastanza mobilità) e grazie a Dio è arrivato un altro uomo, molto interessato al bene della sua gente: Gabriel. Con lui si è concretizzata l’apertura dell’Internado, il cui nome avevano suggerito suor Gabriella e suor Maria Elena (in quel tempo, io ero in Italia per la preparazione ai voti perpetui): Beata Irene Stefani, riconosciuta santa dalla Chiesa proprio in quell’anno 2015.
Da allora, Irene, mia sorella, accompagna quella comunità: grazie a suor Joan Agnes i ragazzi hanno scritto delle letterine che lei ha portato sulla tomba di Nyaatha. Ogni anno celebriamo la festa in Uvila a fine ottobre. Quindi non è un caso che i prof abbiano sentito questo “miracolo”, questo fenomeno in controtendenza come un segno dell’aiuto di Irene.
Ma il miracolo più grande lo hanno fatto tutti gli amici che contribuiscono a rendere l’internado Beata Irene un luogo in cui si assicura buona alimentazione e locali per il riposo e lo studio. I risultati sono evidenti: oggi giorno i ragazzotti di prima e seconda superiore crescono e sono più alti di noi. Tutti in generale sono più vivaci e – secondo quanto riferito dai prof – il rendimento scolastico è migliorato molto. Grazie a tutti, amici dall’Italia, dall’Argentina, dal Brasile… Il vero miracolo di suor Irene siete voi e il vostro buon cuore!